Prima parte_ Conoscenza del
costruito e degli elementi del rischio sismico: pericolosità, vulnerabilità,
esposizione.
L’intervento del Prof. Luigi
Marino ¹ ha ricordato l’importanza di un rilievo del costruito come base per
una metodologia di indagine e per conoscere le caratteristiche positive o
negative di un edificio.
Seconda parte_ Prevenzione e
sicurezza. Concetto di vita nominale restante e tempo utile per l’intervento.
Problematiche sicurezza Vs conservazione. Le Linee Guida MiBACT.
Questo intervento del Prof.
Antonio Borri ² apre su problemi attuali e non ancora risolti – come risulterà
evidente - . Non mi dilungherò sugli aspetti tecnici, ma volevo riproporre
l’appello di questo professionista, che durante i suoi studi ha visto e toccato
con mano l’ineluttabilità dei fenomeni sismici, ma è riuscito con difficoltà a
far capire l’importanza della prevenzione in questo campo, coniando una frase,
secondo me emblematica,
‘NEGAZIONISMO
PSICOLOGICO DI MASSA’
Come altro si può descrivere
questo continuo angosciarsi e scandalizzarsi quando si scatena un terremoto,
per poi scordarsene e proseguire a vivere normalmente ma irresponsabilmente?
Il professore spiega
semplicemente che la sismicità è un problema con cui confrontarsi, perché
1_ PERICOLOSITA’: sappiamo dove avviene – non
quando e quanto! – ma è già più che sufficiente;
2_ VULNERABILITA’: sappiamo
che le nostre costruzioni, in gran parte, sono vulnerabili al sisma, perché
tendono a danneggiarsi fino al crollo;
3_ ESPOSIZIONE: sappiamo che
se le persone o le cose preziose sono presenti in un edificio vulnerabile, i
danni sono più gravi.
Ci ha mostrato la grande
varietà delle costruzioni in Italia, da quelle tecnologicamente all’avanguardia
– direi ormai attuali o almeno dovrebbero costituire la norma – fino a … la casa
sui trampoli!
Molti edifici sono stati
realizzati direttamente dai proprietari, all’epoca contadini, spesso da soli e
in condizioni di non ricchezza – di conoscenze nonché di materiali costruttivi
-. Queste costruzioni, a causa del terremoto, si disgregano facilmente. Come
mostra questo prima/dopo ad Onna – terremoto dell’Aquila 6 aprile 2009
Pertanto è necessario
conoscere l’edificio, quindi studiarne le opere di prevenzione ed infine
intervenire per mettere in sicurezza l’edificio – e aggiungo i suoi occupanti!
-.
In merito al punto 1_ siamo
in possesso delle cartografie che indicano la pericolosità, ad esempio questa è
l’ultima – Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale MPS04 - del
2004 ma adottata dallo Stato nel 2006 come riferimento per le Regioni, poi nel
2008 per le Norme Tecniche per le costruzioni
In merito al punto 2_ il
prof. Borri ci ha mostrato il suo metodo per capire se l’edificio sotto studio
è vulnerabile e quanto, in base all’ Indice di qualità Muraria IQM:
qualità
della muratura portante
⇩ ⇩
⇩
scarsa qualità
buona
qualità
buona qualità +
collegamenti fra
elementi strutturali
scarsa: la muratura si
disgrega e l’edificio implode su se stesso – inutile inserire collegamenti o
catene, tantomeno tetti o solai nuovi in cemento armato o cordoli in breccia
per i solai.
buona: con solai e coperture
deformabili, la muratura può resistere ma si verificano vari danni dovuti
all’assenza di collegamenti – o alla cattiva esecuzione – tra i vari elementi
strutturali.
buona + collegamenti:
l’edificio avrà un comportamento globale, dove la crisi della struttura si
verifica se si supera la resistenza dei materiali.
Il cardine è prima di tutto
la qualità muraria che ci è stata tramandata dalla ‘Regola dell’Arte’, ma che è
diventata testo solo con la Circolare n.617 del 02/02/2009!
Pensate
che la ‘normativa’ precedente è quella di Vitruvio!!
‘De Architectura’ Vitruvio - I sec. a.c.
Di esempi che hanno seguito
la ‘Regola dell’Arte’ ce ne sono, come in Umbria dove gli edifici costruiti
dopo il 1979 non hanno subito alcun danno. E ovviamente gli edifici più recenti
che seguono le ultime normative antisismiche. In merito alla normativa
dedicherò un post apposito, importante anche in vista delle detrazioni fiscali 2017-2021 connesse.
In merito al punto 3_ ovvero
l’esposizione al terremoto di cose preziose e persone, il prof. Borri ci ha
mostrato una delle proposte di classificazione degli edifici a rischio sismico
– EAL - che lega la probabilità annua di superamento del rischio con la perdita
di valore economico dell’edificio – valori che saranno sicuramente utili a
livello assicurativo - oltre alla sua proposta per Classificare la
vulnerabilità sismica dei fabbricati – argomento tecnico che vi mostrerò più avanti -.
L’importanza di quest’ultimo procedimento è che porta ad una
sorta di qualificazione/certificazione come nella Certificazione energetica (A+
B C etc..), quest’ultima resa obbligatoria! Certamente molto
importante – sono a favore di una riduzione degli sprechi e di una maggior
sostenibilità ecologico-sociale – ma che dire della nostra sicurezza? Come sono
messe le nostre case? le scuole che frequentano i nostri figli per 5 ore al
giorno? gli ospedali o simili? per non parlare dei luoghi di lavoro,
dell’immenso patrimonio storico-culturale …
Non so quante chiese ci ha mostrato
il prof. che non hanno resistito all’ultimo terremoto in Umbria, che ci hanno
fatto perdere non solo l’edificio in se, ma affreschi e quadri. Oltretutto
erano stati da poco visionati da tecnici - volontari! - per evidenziare gli
interventi più urgenti – ma si capisce che per i Beni Culturali siano tutti
urgenti … che costano … che … … …
L’unica novità è il progetto
Casa Italia che comprende tutti i rischi: sismico, idrogeologico, vulcanico e
chimico. Speriamo sia attivo in tempi brevi – non anni! -.
Le ultime parti del corso
sono essenzialmente tecniche, pertanto vi rimando ai link sia per i miei
appunti, sia per la documentazione gentilmente rilasciata dai relatori.
Terza parte_ Conoscenza delle vulnerabilità strutturali. Indice di Qualità Muraria. Classificazione sismica degli edifici esistenti e certificazione antisismica.
Continua l’intervento del Prof. Borri, che vi relaziono qui ⇩
Quarta parte_ Cinematismi. Comportamento d’insieme e modellazione. Analisi globale. Repertorio degli interventi di miglioramento/adeguamento sismico, tradizionali e innovativi. L’intervento dell’ing. Castori³ è da me riportato qui ⇩
⇩ Collegamento alle dispense
⇩ Collegamento alle dispense
Note
¹ Prof. Luigi Marino c/o Dipartimento Di
Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici dell’Università degli Studi di
Firenze. Tra gli incarichi è docente nei corsi di Salvaguardia del Patrimonio
Culturale organizzati dall’Osservatorio Permanente per la Protezione dei Beni
Culturali in Area di Crisi dell’I.S.Fo.R.M.
² Prof. Antonio Borri c/o
Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia. Tra gli
incarichi è Direttore del master di II livello Miglioramento Sismico, Restauro
e Consolidamento del Costruito. ‘Ha fatto parte del gruppo di lavoro (Proff.
Binda, Borri, Lagomarsino, Magenes, Modena) che ha scritto la parte della
Ordinanza sismica nella parte riguardante gli edifici esistenti in muratura. Il
testo è stato poi emanato con l’Ordiananza del Presidente del Consiglio dei
Ministri 3431 del 2005 e successivamente, nel 2009, è stato integralmente
inserito nella Circolare esplicativa delle NTC.’ (fonte: Curriculum scientifico
in http://www.unipg.it/pagina-personale?n=antonio.borri). Presidente del Centro Studi Sisto
Mastrodicasa.
³ Ing. Giulio Castori c/o
Università degli Studi di Perugia come Ricercatore t.d.
Nessun commento:
Posta un commento